L’omeopatia si inserisce a pieno titolo nella medicina Anti-Aging per la prevenzione dell’invecchiamento in quanto per sua stessa natura è medicina preventiva e di riequilibrio dei tre piani dell’uomo fisico, energetico-emozionale e psichico. Non a caso tutti i processi di invecchiamento prendono origine dalla disfunzione del network psico-neuro-endocrino-immunologico, cioè dalla difficoltosa comunicazione tra questi tre sistemi.
Il metodo di indagine omeopatico si basa proprio sulla ricerca di sintomi patogenetici che investono sincronicamente tutti questi settori.
Con i rimedi omeopatici e omotossicologici è possibile infatti contrastare i fenomeni di infiammatori propri dell’invecchiamento cuteneo e generale.
L’attività antinfiammatoria dei composti omeopatici è stata valutata dal gruppo di Bellavite in varie serie di test di infiammazione nel ratto. La somministrazione per via subplantare di complesso omeopatico contenente Arnica, Apis, Atropa, e Hamamelis ha ridotto in maniera significativa il volume dell’edema (Lussignoli S, Bertani S, Metelmann H, Bellavite P, and Conforti A, Effect of Traumeel S, a homeopathic formulation, on blood-induced inflammation in rats, Complement Ther. M e 7:225-230, 1999). Più recentemente si sono avuti risultati positivi in alcuni modelli sperimentali o nulli in altri, secondo il tipo di medicinali, le metodologie applicate alla stabulazione e il trattamento degli animali, evidenziando le problematicità tecniche di questo tipo di ricerca (Conforti A, Bellavite P, Bertani S, Chiarotti F, Menniti-Ippolito F, and Raschetti R, Rat models of acute inflammation: a randomiz e controlled study on the effects of homeopathic remedies, BMC. Complement Altern. Med. 7:1, 2007).
Anche il distress può essere ridotto dall’utilizzo di rimedi omeopatici come dimostrato in maniera assolutamente rigorosa e riproducibile, dalla sperimentazione del gruppo di Bellavite dell’Università di Verona sul medicinale Gelsemium sempervirens, in diluizioni/dinamizzazioni 5CH, 7CH, 9CH e 30CH. Si è constatato che in diversi modelli sperimentali il Gelsemium è in grado di ridurre i sintomi simil-ansiosi del topo, valutati in modelli validati e in condizioni di estremo rigore metodologico (ad esempio: prove eseguite in doppio cieco e ripetute sei volte su gruppi di 8 animali) (Bellavite P, Magnani P, Marzotto M, and Conforti A, Assays of homeopathic remedies in rodent behavioural and psychopathological models, Homeopathy 98:208-227, 2009. Bellavite P, Magnani P, Zanolin E, and Conforti A, Homeopathic doses of Gelsemium sempervirens Improve the behavior of mice in response to novel environments, Evid. Based. Complement Alternat. M e 2011:1-10, 2011). La analisi della seconda serie di prove è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista “Psychopharmacology” dopo un accurato processo di revisione (Magnani P, Conforti A, Zanolin E, Marzotto M, and Bellavite P, Dose-effect study of Gelsemium sempervirens in high dilutions on anxiety-relat e responses in mice, Psychopharmacology (Berl) 210: 533- 545, 2010).
Occorre tener presente che oltre all’azione mirata su infiammazione e distress dei rimedi omeopatici e omotossicologici molti altri sono gli effetti possibili della terapia omeopatica: la Ruta per i suoi effetti sulla vista e sulle articolazioni, l’Arnica per l’azione anti trauma a livello fisico e psicologico, l’Apis per la sua azione antiflogistica e anti-edema, il Lycopodium Clavatum e Serratum per gli effetti sulla memoria, il Cuprum metallicum e lo Zincum metallicum per l’equilibrio cellulare, le tre Calcaree (carbonica, fosforica e fluorica) per l’osteoporosi. I rimedi dell’invecchiamento prematuro sono Alumina, Lycopodium, Causticum e Silicea. Non dimentichiamo neanche le Baryta carbonica, Baryta muriatica, Baryta silicata che trovano indicazione laddove si voglia attivare una reazione, stimolare una funzione, tipicamente indicati in tutte quelle condizioni cliniche che sono correlate con l’invecchiamento.
Esistono vari lavori in letteratura in cui si sono utilizzati rimedi omeopatici con un doppio obiettivo di contrastare il distress associato alla sindrome climaterica e al tempo stesso di riequilibrare i livelli di FSH e il profilo lipidico (Nayak C. e coll. 2011); in questo lavoro si sono utilizzati 5 rimedi omeopatici: Sepia, Lachesis, Sulphur, Calcarea Carbonica e Lycopodium. Mentre i primi tre sono chiaramente rimedi con sintomatologie menopausali gli ultimi due hanno una valenza metabolica. La ricerca ha portato alla conclusione che i risultati con follow-up a 1 anno sono stati decisamente positivi soprattutto per diminuire e eliminare gli squilibri da distress.
Un altro interessentassimo lavoro effettuato dal gruppo francese di M.F. Bordet è stato condotto nel 2008 su 438 donne con età media di 55 anni per verificare l’effeto di alcuni rimedi sulle vampate di calore menopausali.
I rimedi più utilizzati sono stati: Lachesis Mutus, Belladonna, Sepia officinalis, Sulphur e Sanguinaria. Il 90% del campione di donne esaminate ha riportato sparizione o diminuzione dei sitomi.
Altri lavori hanno preso in considerazione anche l’accoppiamento dei fitoestrogeni con i rimedi omeopatici con ottimi risultati.
Sei sono i rimedi omeopatici fondamentali della menopausa, in ordine di frequenza e di importanza abbiamo:
Lachesis mutus, Sulphur, Graphites, Sanguinaria, Sepia e Thuya.
Ovviamente ognuno di questi rimedi va prescritto dopo una approfondita indagine del personoide omeopatico.